A Roddi, a pochi chilometri da Barolo, esiste persino l’Università dei Cani da Tartufo “Barot” (che in dialetto piemontese indica il bastone del tartufaio), dove si addestrano alla cerca questi speciali aiutanti dal 1880. La famiglia Monchiero è ora alla quarta generazione, ed è Gianni Monchiero (“Barot IV”) a dirigere tutta la “scuola”. Tutto partì a fine Ottocento da un’idea di Antonio Monchiero soprannominato “Barot”, in quanto si diceva fosse molto severo con i propri cani da tartufo tanto da usare anche il bastone quando ne era necessario. In compenso otteneva ottimi risultati in termini di raccolta: il suo cane Zurin era un vero e proprio prodigio. All’inizio la scuola era stata pensata per addestrare i cani di famiglia e quelli degli amici, poi con il figlio Battista Monchiero detto “Barot II”, essa si trasformò in una vera e propria università. Fu proprio Battista che conobbe Giacomo Morra e insieme crearono un vero e proprio business del tartufo bianco e non solo. Infatti egli portava quasi quotidianamente i tartufi raccolti presso l’Hotel Savona di Alba di proprietà della famiglia Morra. Battista partecipò anche alla Fiera del Tartufo di Alba e ogni anno si presentava con un carro recintato con sopra alcuni esemplari di cani da tartufo e l’insegna “Università dei cani – prof. Barot”. Pasquale Monchiero fu “Barot III” e durante il suo per così dire mandato, un cane terrier arrivò all’università…dal Canada! Il curioso evento fece notizia, come potete immaginare. Negli anni ’70 e ’80 la scuola rimase chiusa, ma nel 1989 Gianni Monchiero la riaprì riscuotendo successo e ancora oggi è lui a dirigerla.